PSICOLOGIA 3 : Che cos'è la psicologia sociale (da pag. 146 a pag. 162)

CHE COS'È LA PSICOLOGIA SOCIALE? 

Definizione e storia 

→ Noi e gli altri, gli altri e noi 

- psicologia sociale → ambito di ricerca sviluppatosi nella prima metà del Novecento, il cui oggetto di studio è l'indagine sui comportamenti degli individui nelle loro interazioni con gli altri e l'influenza dei gruppi sociali, delle istituzioni e delle culture  sulla singola persona. 

- Henri Tajfel (1919-1982) afferma che la psicologia sociale studia i diversi aspetti dell'interazione tra individui, tra gruppi sociali e all'interno di essi fra gli individui, e i sistemi sociali, piccoli o grandi di cui fanno parte. 


- l'oggetto di studio è ampio  e complesso difficile dare una definizione a questa psicologia 

- gli studi hanno analizzato alcuni aspetti della vita sociale dell'uomo, ovvero la percezione degli altri, la definizione di sé, i gruppi, le istituzioni, le ideologie, le credenze, le rappresentazioni sociali, gli atteggiamenti, le dinamiche di gruppo, l'istruzione, le mode, il lavoro e i consumi.   

→ Gli esordi americani 

- Wundt (1832-1920), Le Bon (1841-1931) e Tarde (1843-1904) studiarono rispettivamente la psicologia dei popoli e la psicologia delle folle. 

- 1908→ pubblicazione dei primi manuali di psicologia sociale negli Stati Uniti, uno da William Mc Dougall (1815-1884) e l'altro da Edward Ross (1866-1951)  manuali ancora troppo filosofici. 



Edward Ross 








William Mc Dougall 






- successivamente furono pubblicati manuali fondati sulle teorie del comportamento, che studiano l'agire manifesto dell'individuo 

- Negli Stati uniti c'era un forte interesse per le tematiche sociali e per la psicologia scientifica, infatti qui la psicologia sociale divenne una scienza dell'individuo nella società. Intorno al 1930-1940 si svilupparono ricerche sui gruppi e sull'influenza sociale  Kurt Lewin (membro della Gestalt) studiò le dinamiche dei gruppi applicando la sua teoria del campo, inteso come un sistema dinamico comprensivo di persona e ambiente reciprocamente interdipendenti. 

- Europa qui fece più fatica ad affermarsi l'associazione europea degli psicologi socialì si costituì negli anni '60.

→ gli sviluppi sperimentali 

- metodologie di ricerche più raffinate.

- gli attuali metodi di osservazione e videoregistrazione consentono agli psicologi di registrare fedelmente il comportamento umano nell'ambiente sociale. 

- un esperimento è valido solo se è affidabile, cioè se risponde alle funzioni per le quali è stato progettato, e se è ripetibile, cioè se una volta ripetuto l'esperimento, si ottengono sempre gli stessi risultati.


La psicologia delle folle 

→ La folla irrazionale 

- Perché gli individui nella folla manifestavano comportamenti spesso irrazionali, istintivi e agivano come "contagiati" dalla condotta degli altri? primi studiosi della psicologia delle folle 

→ Le Bon: conoscere la folla per controllarla (pag. 148)


- Gustave Le Bon (1841-1931) 

- pubblica la prima opera che studia il comportamento delle folle, individuandone le caratteristiche e le tecniche utilizzabili pe guidarle e controllarle

- le persone mettono in atto comportamenti e atteggiamenti istintivi, meno razionali, quando "appartengono" ad una folla. 

- la folla è però influenzabile e acritica → all' interno della folla si subisce un contagio mentale (ovvero quel fenomeno per cui ogni sentimento e azione si diffondono uniformemente a tutti i componenti della folla→ interesse collettivo è più importante di quello personale) e la suggestionabilità (la tendenza a farsi influenzare dal gruppo) è amplificata. 

- la parte irrazionale prevale su quella razionale → l'attività psichica del singolo si modifica quando egli viene a far parte di una folla. 

- serve quindi un capo per condurre la folla, che riesca ad orientare queste tendenze istintive. 

→ Freud; l'annullamento del singolo nella folla 

- 1921 Freud mise i primi fondamenti delle motivazioni profonde che inducono gli individui a comportarsi nella folla in modo diverso da come si comporterebbero isolatamente. 

- per comprendere il comportamento di una folla è necessario comprendere il comportamento del singolo.

quando il singolo è componente di una massa le sue caratteristiche personali scompaiono, ciò che lo distingue dagli altri individui non esiste più. La personalità del singolo si annulla lasciando spazio alla personalità di massa. 


- l'uomo acquista un senso di potenza , perché non è solo in quanto la folla garantisce l'anonimato e all'interno di essa tutto è possibile.

- qui agiscono pulsioni libidiche 

- Freud ricorre al concetti di identificazione gli individui si identificano con gli altri rinunciando alla propria autonomia e proiettando le qualità ideali sul capo della folla.

- elementi inconsci sono l'origine del comportamento umano nella folla 

→ Massa e folla 

- psicologia sociale distingue massa e folla.

- massa  vasta collettività nella quale è possibile riscontrare una certa omogeneità di mentalità e comportamento, poiché gli individui che ne fanno parte subiscono l'influenza della cultura e della società attraverso istituzioni, mezzi di comunicazione e agenzie politiche e culturali  psicologia della massa 

- folla  agglomerato ampio di persone fisicamente presenti in uno stesso luogo, tale agglomeramento si può trasformare in un insieme di individui uniti tra loro da medesime emozioni e finalità. L'individuo perde parte della sua identità individuale e assume l'identità della folla.



- Gabriel Tarde (1843-1904) rivolge il suo interesse al pubblico  una collettività di individui fisicamente separati che pensano e si comportano in modo simile perché imitano gli stessi modelli culturali, diffusi dai giornali



Risposte: pag. 151 

1. Quali aspetti della vita dell'uomo studia la psicologia sociale?

1. La psicologia sociale ha analizzato alcuni aspetti della vita sociale dell'uomo, ovvero la percezione degli altri, la definizione di sé, i gruppi, le istituzioni, le ideologie, le credenze, le rappresentazioni sociali, gli atteggiamenti, le dinamiche di gruppo, l'istruzione, le mode, il lavoro e i consumi.   

2. Come si è evoluta la psicologia sociale negli Stati Uniti nella prima parte del Novecento e perché? 

2. Negli Stati uniti c'era un forte interesse per le tematiche sociali e per la psicologia scientifica, infatti qui la psicologia sociale si sviluppò molto prima e molto più velocemente che in Europa. Infatti intorno al 1930-1940 si svilupparono ricerche sui gruppi e sull'influenza sociale.

3. Quali meccanismi mentali e comportamentali guidano l'individuo nella folla, secondo Le Bon?

3. Secondo Le Bon i meccanismi mentali e comportamentali che guidano l'individuo nella folla sono l'influenza mentale e la suggestionabilità.

4. Qual è il presupposto su cui Freud fonda il suo studio sulla psicologia della folla?

4. Il presupposto è quello di conoscere il comportamento del singolo (esternandolo dalla folla), perché quando il singolo è componente di una massa le sue caratteristiche personali scompaiono, ciò che lo distingue dagli altri individui non esiste più. 


Il sé e l'ambiente 

→ Il concetto di sé 

- Ognuno di noi sviluppa una consapevolezza e una conoscenza di sé → grazie all'osservazione del nostro comportamento e l'autoriflessione → fondamentali contatto e confronto con gli altri ;

→ L'interazione sociale ...

- L'interazionismo simbolico è la teoria che considera i processi di pensiero fondamentali per l'organizzazione e la strutturazione delle azioni e dei comportamenti dell'individui;

 


-Herbert Blumer (1900-1987) spiega gli elementi caratterizzanti dell'ambiente sociale in cui nasce e cresce il bambino, ovvero simboli e conoscenze condivise che guidano gli adulti attorno a lui;

- l'uomo è un soggetto attivo capace di promuovere la propria condotta e di scegliere tra diverse alternative di comportamento, senza subire passivamente ciò che l'ambiente propone. 




- George Herbert Mead (1863-1931) parte dal presupposto che l'individuo non nasca con una personalità, con un sé predefinito, ma che questo si formi grazie ai processi di interazione sociale.



→... e il suo carattere simbolico 

- l'individuo quindi è un prodotto sociale; 

- Mead rilevò il carattere simbolico delle interazioni → avvengono attraverso simboli i cui significati sono condivisi all'interno di un gruppo;

- il linguaggio caratterizza la maggior parte degli scambi sociali;

- Mead sostiene che l'uomo carichi di significati il proprio ambiente, la propria cultura, i propri oggetti, gli altri esseri umani e agisca in base a tali significati. Quindi la cognizione è connessa all'azione e i processi cognitivi sono visibili durante l'azione;

- è possibile organizzare le proprie azioni attraverso l'autointerazione

→La formazione del sé secondo Mead: linguaggi espressivi ...

- lo sviluppo della mente e del sé nel bambino è il risultato di un processo sociale;

- secondo Mead agli inizi del suo sviluppo l'essere si adatta immediatamente alle esperienze di vita, in quanto non è ancora presente un sé;

- il linguaggio rappresenta il canale di comunicazione con l'ambiente in cui si vive, va considerato l' elemento essenziale per la formazione e lo sviluppo del sé;

- i bambini  apprendono i linguaggi espressivi;

→... autointerazione e gesti 

- Mead definisce il sé come una struttura attiva rispetto all'ambiente, un processo sociale di autointerazione in cui l'uomo è capace di organizzare le proprie azioni a seconda di come interpreta le situazioni in cui si trova. L'autointerazione è l'attribuzione di significati a persone ed eventi;

- Le interpretazioni risultano eterogenee perché tali sono la classe sociale, la cultura, l'esperienza familiare degli individui che le effettuano;

- Anche i gesti sono soggetti a interpretazione;

- Per Mead i gesti interiorizzati sono simboli significativi: il gesto materiale possiede il medesimo significato per chi lo compie e per chi reagisce a esso; 

- Sono le interazioni sociali con i membri del nostro gruppo primario, come genitori e fratelli, a creare la percezione del sé. Il sé si costruisce nel tempo e le interazioni con l'ambiente gli danno forma.

- Il sé è in continua evoluzione → perché le interazioni con l'ambiente sono continue. 

→ Gli stadi di sviluppo del sé secondo Mead (pag. 154)

- il primo stadio (2° anno) - prerappresentazione → il bambino imita il comportamento dell'adulto, non molto significativo perché non assume il ruolo dell'adulto.

- secondo stadio - rappresentazione → il bambino è capace di assumere l'atteggiamento dell'adulto, è una fase fondamentale perché assumere il ruolo dell'altro significa vedere se stessi come gli altri ci vedono. 

- nella seconda fase il bambino interpreta uno/due ruoli, ma solo un ruolo per volta : è il caso del gioco semplice;

- in una fase successiva il bambino assume un ruolo all'interno di un gruppo (es. in una quadra di baseball→ gioco organizzato 

- in un contesto più ampio, questo "alto generalizzato" include gli atteggiamenti organizzati dell'intera comunità;

- il sé maturo emerge quando viene interiorizzato il concetto di altro generalizzato e l'individuo è in grado di mettere in atto condotte appropriate alla comunità sociale.

-

L'interazionismo simbolico a confronto con altri modelli 

→ Relazioni interpersonali, libertà e responsabilità dei soggetti

- Il paradigma dell'interazionismo simbolico non considera l'individuo inteso come singolo, ma sottolinea l'importanza delle relazioni tra gli individui;

- Il modello teorico dell'interazionismo, nell'analizzare il fenomeno del comportamento umano nella società, si differenzia da altri due paradigmi: 

△ paradigma cognitivista : sottolinea l'influenza che i processi mentali / cognitivi come il pensiero, la memoria, l'attenzione, hanno sulla condotta dell'individuo. Tale orientamento riconosce un forte valore all'autonomia del soggetto ed evidenzia la rielaborazione personale degli stimoli che esso riceve dal mondo esterno. 

△ paradigma comportamentista : sottolinea l'importanza dell'ambiente e dell'esperienza per il comportamento. Gli stimoli esterni, le ricompense e le punizioni determinano le risposte individuali. Emerge un'immagine passiva dell'individuo e dei suoi comportamenti.

- le teorie dell'interazionismo simbolico non si basano sull'individuo, ma sui modelli di relazione tra i singoli;

- l'interazionismo sottolinea l'interdipendenza tra le persone, anziché il loro isolamento; 

- comportamentista → studia le relazioni tra simboli osservabili e risposte comportamentali;

- cognitivista → si interessa ai processi mentali;

- interazionista simbolico → si occupa del modo in cui un individuo mette insieme sequenze di azioni.

-

Risposte: pag. 155

1. Chi ha elaborato per primo il concetto di "interazione simbolica" e che cosa intendeva?

1. Il primo fu Herbert Blumer e la intendeva come il processo di pensiero fondamentale per l'organizzazione e la strutturazione delle azioni e dei comportamenti dell'individuo.

2. Che cos'è il linguaggio, secondo Mead, e in che modo influenza la formazione e lo sviluppo del sé?

2. Secondo lui è il canale di comunicazione con l'ambiente in cui si vive, è l'elemento essenziale per la formazione lo sviluppo del sé.

3. Che rapporto c'è tra il sé e l'ambiente in cui il sé vive, secondo Mead?

3. C'è un rapporto di continua evoluzione. 

4. In che cosa il modello teorico dell'interazionismo si distingue dai due paradigmi cognitivista e comportamentale?

4. Il primo si basa sulle relazioni che un individuo ha con gli altri, mentre gli ultimi due si basano principalmente sui comportamenti del singolo.

-

Lo sviluppo del sé nella teoria di Sullivan

→ L'immagine dinamica del sé


- Harry Stack Sullivan ( 1892-1949) definisce il sé come l'immagine che ognuno di noi ha di se stessi;

- crede che per i primi 6 anni di vita si formino le inclinazioni fondamentali all'amore o all'odio verso se stessi, che influenzeranno lo stile di vita dell'individuo;

- il concetto del sé non è un'immagine statica né stabile nel tempo: essa cambia in relazione ai rapporti sociali → sono gli altri a fungere da specchio, a rimandare ciò che pensano di me.

→ Il sé nel confronto sociale

- confronto sociale → altro modo per ottenere informazioni su noi stessi; 

- es. ci sentiamo inferiori ad una persona che riteniamo superiore. 

- i giudizi altrui sono soggetti ad una continua interpretazione, ci chiediamo come intendere il comportamento altrui, vogliamo sapere se le persone sono mal informate, ecc... ;

- l'immagine di sé finisce per contrastare con l'opinione altrui;


L'autopresentazione e l'autoconservazione 

→ Lo schema di sé e la sua conservazione 

- autopresentazione : il modo in cui mi presento agli altri, l'immagine che do di me; 

- il modo in cui lo facciamo può scatenare negli altri reazioni non previste e questo può portare alla paura di non piacere, di essere sbagliati → ma sbagliati per l'individuo stesso perché fuoriesce dai suoi schemi; 

- a livello cognitivo ci sono meccanismi inconsci di autoconservazione che cercano di mantenere stabile la rappresentazione di se stessi;

→ Schemi sociali e copioni 

- Saper gestire la propria opinione di sé permette di relazionarsi in modo adeguato agli altri;

- L'efficacia di una persona nella gestione della vita sociale spesso dipende dalla capacità di indurre gli altri ad aderire a modelli convenzionali vincenti;

- schemi sociali;

△ copioni : schemi sociali relativi agli eventi, essi contengono informazioni sulla sequenza di eventi che si verificano nelle situazioni di vita sociale;

 leader : persone che riescono ad essere a proprio agio in qualsiasi situazione. Capiscono come gli altri si comportano in una determinata situazione e di conseguenza si comportano a loro volta in quel modo;

- il leader è concentrato verso l'esterno, ma mantiene l'automonitoraggio. Se esasperato il controllo esterno, può essere un sintomo di mancanza di identità. Se è concentrato alla propria interiorità, si parla di autoconsapevolezza;

- l'autoconsapevolezza significa confrontarsi con i propri valori morali, il che permette di essere sinceri con gli altri → funzione importante per la società 


Risposte: pag. 157

1. Che ruolo hanno le relazioni interpersonali nello sviluppo del sé, secondo la teoria di Sullivan?

1. Grazie alle opinioni altrui e ai nostri comportamenti con gli altri, impariamo a conoscerci. Le loro opinioni, negative e/o positive, influenzeranno il nostro modo di vederci. 

2. Nel confronto sociale, quali conseguenze hanno le strategie interpretative del mondo esterno?

2. Che alla fine la nostra immagine del sé potrebbe essere in contrasto con l'immagine che hanno le altre persone del nostro sé.

3. In che modo i meccanismi di autoconservazione interagiscono con l'autopresentazione?

3. Quando mi presento a nuove persone do una certa immagine di me e cerco, inconsciamente/cognitivamente di mantenerla stabile. 

4. Che funzione hanno gli schemi sociali nella relazione del sé con gli altri?

4. Ci aiutano a semplificare la realtà e guidano la costituzione di nuove conoscenze. → leader, ecc...


I diversi sé nella teoria di Neisser 

→ Il sé e le influenze che lo determinano (pag. 158)



- Ulric Neisser (1928-2012) sostiene che esistono diversi sé perché sono diverse le influenze subite dal bambino;

- per la formazione del sé → fondamentale interazione con l'ambiente ecologico, interpersonale e sociale;


- vari sé → 

 il sé ecologico : deriva dall'interazione con l'ambiente fisico.

 il sé interpersonale : è il risultato delle interazioni con altre persone.

 il sé esteso : è basato principalmente su quanto l'uomo ricorda della propria storia personale (cioè l'insieme dei contenuti psicologici in rapporto alle sue esperienze passate e presenti).

 il sé privato : emerge quando il bimbo si rende conto di essere l'unico a provare certe emozioni in determinate situazioni. 

 il sé concettuale : è il contenitore degli altri quattro sé, contribuisce a tenerli insieme, formando un immagine di se stessi omogenea e coerente. 

L'interazione fra individuo e ambiente nella teoria del campo di Lewin 

→ Il ruolo chiave della rappresentazione del mondo 

Kurt Lewin (1890-1947)

- Kurt Lewin → padre della psicologia sociale moderna → studi sul rapporto tra individuo e contesto sociale → primo a sviluppare una teoria del comportamento sociale umano;

- la teoria del campo: la rappresentazione del mondo giochi un ruolo fondamentale nelle azioni degli esseri umani. 

- riflette sulla differenza nel modo di intendere il paesaggio fisico da parte del soldato che cerca un posto per difendersi e di colui che ne gode la bellezza durante una passeggiata agreste. Ne ricavò la convinzione che il modo in cui un individuo costruisce il mondo attorno a sé può variare in funzione dei suoi bisogni e scopi interni.  

→ La realtà psichica come sistema dinamico 

- Lewin ampliando le teorie della scuola della Gestalt sulla percezione, elaborò la teoria del campo → descrive la realtà psichica nei termini di un sistema comprensivo di persona e ambiente;

- "campo→ sistema globale di forze in movimento le cui leggi non dipendono dagli elementi presenti nel campo stesso ma dalle loro relazioni.

- "mondo psicologico→ campo costituito da una totalità di fatti, elementi coesistenti e reciprocamente interdipendenti: la persona (P) e l'ambiente (A)

- "individuo" →modificato dall'ambiente e viceversa

- ogni atto che una persona compie è determinato da condizioni che occorre scoprire, tali condizioni sono da ricercare in parte nello stato della persona al momento considerato, in parte nelle caratteristiche dell'ambiente psicologico in cui la persona stessa si trova. Il comportamento (C) è funzione della persona e dell'ambiente C= f (P,A)

- "ambiente psicologico→ insieme di oggetti, persone, attività, istituzioni presenti e future, con cui l'individuo è in rapporto in forma più o meno consapevole in un momento dato;

I trattati e l'autonomia funzionale dei motivi nella teoria di Allport 

→ I tratti e i comportamenti 

Gordon W. Allport (1897-1967)

- Gordon W. Allport (1897-1967) → elaborò la teoria della personalità mettendo al centro i tratti;

- "tratti→ caratteristiche della personalità che rimangono stabili nel tempo e determinano i comportamenti individuali;

- 3 tipologie: 

⤷ 1. tratti cardinali : influenzano ogni azione individuale perché riguardano disposizioni pervasive della personalità (→ es. il sadismo) ;

⤷ 2. tratti centrali : disposizioni che emergono in una serie di situazioni (→ es. una persona onesta e sensibile si dimostrerà tale in molte situazioni, ma non i tutte) ;

⤷ 3. disposizioni secondarie : meno evidenti ma possono emergere in diverse situazioni ;

- Allport riconosce l'importanza della situazione in cui l'individuo si trova ad agire;

→ Le intenzioni e il "proprio"

- "personalità→ struttura dinamica in continuo cambiamento, che si costruisce grazie all'interazione con l'ambiente e costituisce una forma di adattamento individuale a esso;

- "intenzioni→ ciò che una persona sogna, progetta, desidera, ecc...

- Allport analizza l'atteggiamento verso il futuro ;

- sottolinea l'unicità di ogni individuo → lui non parla di "sé" ma di "proprio→ concetto che racchiude il senso del corpo, l'autostima, l'identità, lo stile cognitivo e tutti gli elementi che identificano la personalità dell'uomo. 

- "proprio→ non innato, si sviluppa nel tempo;

→ L'adattabilità dei comportamenti all'ambiente 

- concetto fondante delle sue teorie → autonomia fondamentale dei motivi ; 

- "autonomia fondamentale dei motivi→ certi comportamenti si consolidano nel tempo per ragioni diverse da quelle che li hanno originati → il comportamento diventa stile di vita perché ripetuto più volte ;

- l'adulto é ciò che fa e desidera ;

- il bambino è espressione di fattori ereditari e pulsioni ;

- fu uno dei primi a parlare di suggestione e pregiudizi; 

-

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