PEDAGOGIA 2: Le scuole per il popolo (da pag. 125 a pag. 138)

Le Scuole di Dottrina Cristiana 

→ Tra catechismo e alfabeto 

- ci fu una necessità di combattere l'ignoranza della gioventù povera da parte di Castellino da Castello (1476-1566) ;

- 1536 → apre le porte delle chiese di Milano per i giovani che stavano in strada;

- per farli andare in chiesa e insegnarli le preghiere gli offrirono mele 

- 1546 → fondò la Compagnia delli servi de' puttini → per l'istruzione dei bambini, mediante la Scuola di Dottrina Cristiana 

- i docenti erano i superiori che dirigevano la scuola e insegnava insieme a tre sottopriori, due dei quali insegnavano a leggere e a scrivere e il terzo controllava che si mantenesse il silenzio. Poi c'erano il portinaio, il cancelliere, i confessori, i pescatori e i visitatori.

- si insegnavano le preghiere, i comandamenti, i fondamenti della dottrina cristiana e le principali regole di "buone maniere".  

- ignoranza e analfabetismo = facilitano l'errore morale

- il saper leggere-apprendere le verità di fede era necessario nel mondo protestante, mentre l'apprendimento della scrittura non era strettamente necessario per una formazione etica. 

- la scuola di Castellino insegnavano anche a leggere.

→ "Modello milanese" e "modello romano"

- in Lombardia si diffusero le suo scuole. 

- a Milano ce ne erano 28

- nel resto della penisola le Scuola di Dottrina Cristiana non restarono tuttavia fedeli al modello milanese, concentrandosi più sull'insegnamento del catechismo che su quello della scrittura e della lettura. 

- si diffuse così il "modello romani" 

Giuseppe Calasanzio e le Scuole Pie

→ L'organizzazione delle scuole Pie

- si diffusero in Italia e in Europa e presentavano tratti innovativi e caratteristiche organizzative destinate a diventare un modello di tipo più scolastico rispetto all'esperienza milanese.

- percorso = diviso in due livelli di quattro anni ciascuno 

- ogni classe aveva un maestro unico, le classi avevano c.a. 60/70 alunni, ma erano suddivisi così: 

▪ coloro che imparavano a riconoscere le lettere, poi a sillabare e poi a leggere;

▪ coloro che imparavano a scrivere;

▪ coloro che apprendevano la matematica. 

- prima si imparava a leggere e poi a scrivere.

→ Le pratiche didattiche 

- il passaggio da una classe all'altra era possibile grazie ad un esame;

- si parlava in lingua volgare perché c'erano fanciulli poveri, docenti e allievi di buona famiglia parlavano in latino;

→ L'istruzione religiosa

- gli scolopi insegnavano anche la buone maniere per dirozzare i fanciulli poveri e attribuivano importanza allo studio del catechismo. 

- gli scolopi cercavano di stimolare l'emulazione e lo spirito di carità, suddividendo le classi in due gruppi premiando il migliore della classe con la carica settimanale di "imperatore" che poteva far condonare punizioni impartite. 

L'opera di Silvio Antoniano (pag. 128)

→ Una pedagogia severa 

- era favorevole alle buone maniere impiantate in età precoce Antoniano era convinto che servisse crescere i figli facendoli famigliarizzare con pratiche di vita adulta. 

- favorevoli a punizioni corporali .

- i bambini poveri avevano il diritto di ricevere l'istruzione elementare .

→ L'educazione delle ragazze

- lui riteneva necessaria un'educazione differenziata secondo il genere, ma alle ragazze occorreva insegnare di meno.

- c'era una funzione sempre subalterna della donna;

- le aperture degli umanisti che avevano coltivato una certa parità tra uomini e donne, erano ormai un ricordo lontano.

- era considerata debole e intellettualmente inferiore → creatura tentatrice

- la Chiesa impose la clausura 

→ Le suore orsoline, prime scuole "maestre"

- Angela Merici (1474-1540) si dedicò all'istruzione ed educazione delle fanciulle 

- non avevano abito religioso e non emettevano voti.

- considerate troppo libere, venne imposta loro l'emissione dei voti e furono riunite in comunità monastiche, diedero origine a congregazioni religiose.

- propose un modello pedagogico amorevole e meno rigido.

- viene considerato il richiamo della dolcezza → tipico dell'atteggiamento materno.

→ Le scuole per fanciulle ricche e povere

- le ragazze nobili o ricche potevano essere educate solo nei monasteri e negli educandati religiosi. 

- era alto il numero delle monache, perché le famiglie aristocratiche facevano maritare le prime due figlie e le altre le mandavano in monastero.

- le fanciulle povere erano più libere di muoversi, però le loro opportunità di istruzione erano minori.

- nascita delle scuole gratuite femminili → insegnavano lettura, catechismo e lavori femminili.

cardine dell'educazione →  educazione "morale" → contegno modesto, occhi bassi, osservare in silenzio, camminare in modo composto e non lamentarsi. 

- subordinata al padre, al fratello, al vescovo →  donna imparava l'obbedienza, la sottomissione e il sacrificio = virtù 

→ Una pedagogia al femminile 

- 1687 →  Fénelon disse che era giusto che le ragazze ricevessero un''istruzione più ampia.

- sarebbe meglio avere donne e mogli intelligenti piuttosto che ignoranti.

- si rifiutò all'apertura delle porte dell'istruzione secondaria e superiore alle ragazze .

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